TOLENTINO — Tante idee, proposte vivaci e spunti nuovi sono emersi dall’incontro con i giovani imprenditori di origine marchigiana promosso dal Centro Studi Marche “Giuseppe Giunchi” — CeSMa di Roma.
Si tratta del secondo convivio organizzato dall’Associazione culturale allo scopo di favorire il dialogo tra le nuove leve dell’imprenditoria marchigiana, per tenere vivo il loro “naturale” senso di appartenenza e per guardare al futuro con spirito collaborativo. La missione del CeSMa è infatti quella di sviluppare relazioni tra i tanti marchigiani a Roma e coloro che risiedono nelle Marche, con iniziative coordinate dalla direttrice Pina Gentili.
La serata si è svolta venerdì 9 novembre al “Casale delle Noci” dove Franco Moschini, Presidente esecutivo del Cesma, ha accolto Chiara De Caro, Cristina Trombetti Lampa, Giorgia Latini, Alessandro Lazzarini, Francesco Lombardo, Roberto e Silvia Rossi, Simone e Giulia Smargiassi, Orietta Varnelli.
Ad aprire l’incontro il pensiero per la scomparsa di Gae Aulenti «una cara amica — ha ricordato commosso Moschini — e uno straordinario architetto a cui ho avuto il piacere di affidare la ristrutturazione del “Casale delle Noci”, condotta con grande sensibilità e rispetto per le radici storiche e per il territorio».
Ed è stato proprio il territorio il denominatore comune della serata, anche dal punto di vista gastronomico, aspetto curato con passione dal giovane chef tolentinate Paolo Paciaroni, Piatto d’Argento all’Accademia della Cucina italiana, e offerto dal presidente della Comunità Montana dei Monti Azzurri Giampiero Feliciotti.
La discussione, vivace e stimolante, ha messo in luce la necessità di costituire una rete di relazioni supportate dall’uso del web e dei social-network al fine di individuare iniziative capaci di aggregare le persone e superare l’individualismo.
I giovani imprenditori, per affrontare la globalizzazione senza perdere di vista la comune identità locale e le proprie peculiarità, chiedono occasioni d’incontro e progetti d’internazionalizzazione per favorire la cultura, il lavoro e la presenza dei marchigiani nel mondo.